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Monesiglio (Munisij in piemontese) è un comune italiano di circa 630 abitanti.
Storia
Il nome è di incerta etimologia, si potrebbe associare alla sua posizione strategica: Mons occelli, ossia monte dell’occhiello, inteso come un luogo di sentinella; un’altra ipotesi è invece collegata all’appellativo Monexilium, che rimanderebbe a vicende monastiche, con l’esilio di alcuni su un’altura vicina all’attuale posizione del paese.
Monesiglio ha origini molto antiche e i suoi primi abitanti erano i Liguri Stazielli che intorno al 172 a.C. dovettero sottomettersi ai “conquistatori” Romani da cui però trassero molti vantaggi per i miglioramenti alle vie di comunicazione da questi ultimi apportati.
Il centro ha origini molto antiche, probabilmente risalenti al II secolo a.C. quando i Liguri Stazielli furono costretti, dopo una strenua opposizione, a cedere all’avanzata delle legioni romane. Alcuni rinvenimenti archeologici (lapidi e stele funerarie) testimoniano questa frequentazione.
Curiosità
Monesiglio ospita il Piccolo Museo di Langa, nella casa dove visse la scrittrice Maria Tarditi.
Il Museo, nato grazie all’iniziativa della Casa Editrice Araba Fenice Libri, è racchiuso in sette “stanze”, ancora ricche di vecchi mobili di ogni età, dove prendono vita i temi più cari dei libri della grande maestra narratrice.
Il Piccolo Museo di Langa è aperto il sabato e la domenica, dalle 9 alle 19.
Poesia
(Monesiglio – Canti delle Langhe – Don Carlo Prandi)
Il nome dolce mio esiglio suona,
e par che sia, col Sire del paese,
esotico e d’origine francese.
Questo la Musa nota, e non ragiona.
Nel Bormida si specchia, e a lui si dona,
quando l’onda gli parla in suon cortese;
ma quando avventa furibonde offese,
allor con lui non burla, ma tenzona.
L’arcana poesia dei colli il tenta,
ma egli nell’ampie, obliose spire
non s’adagia sedotto o s’addormenta.
No, non dorme nè sogna; audace e gaio,
nell’opre industri, a florido avvenire,
tempra i vibranti muscoli d’acciaio.