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Priero (Prié in piemontese) è un comune italiano di circa 530 abitanti.
Storia
Il primo nucleo abitativo nasce all’incirca nell’anno 1000, sulla collina del Poggio, a sud dell’attuale borgo; era sede di una Pieve dedicata alla Beata Vergine Maria.
Il 30 giugno, 1387 venne sottoscritta una transazione tra Girardo Marchese di Ceva e Signore di Priero e Giacomo Zoppo, sindaco di Priero, in base alla quale si stabilivano criteri di costruzione del “Borgo Nuovo” corrispondente all’attuale centro storico.
Il Borgo è stato costruito secondo un piano prefissato. Infatti nella transazione sopracitata si dice che ciascuno “dovrà contribuire alla fortificazione dello stesso Borgo secondo gli Statuti fatti e che si faranno da parte dei consiglieri di detto luogo di Priero e da quattro maestri dello stesso luogo”. Il nucleo conserva inalterata la sua struttura, sono ancora visibili le quattro torri angolari, i resti dei vecchio castello, le mura di fortificazione, attualmente inglobale in alcune strutture abitative ed i camminamenti di ronda presenti al piano superiore della Confraternita di Santa Croce.
Curiosità
Il simbolo di Priero è la torre maggiore, la cui circonferenza è pari alla sua altezza. Presso di essa sorgeva il castello costruito, o ricostruito, nel 1260 dal Marchese di Ceva e Signore di Priero che aveva potere su un vasto territorio tra Monregalese e Liguria. Il Castello, pervenuto alla famiglia Doria nel 1500, venne ristrutturato a dimora signorile, venne poi distrutto alla fine del 1700 dalle truppe del Maresciallo Catinat.
Poesia
(La Fiera di Priero – Canti delle Langhe – Don Carlo Prandi)
Talor nell’uom scatenasi la fiera.
Quando, a riscossa, fiero d’ardimento,
tu por movesti contro il franco armento,
furtiva indi movea nemica schiera.
Repente le fu sopra un’orda nera,
(cassar potessi il marchio truculento!)
ne fe’ atro scempio; e il reo bottin cruento
nomossi in piazza di Prier la fiera.
Uomo, ben altra è del Signor la legge.
Fortezza vera ha crudeltà a disdegno;
no, non la bestia gli atti umani impronta.
Solo è uomo chi ai torbi impulsi regge.
Quando più eccelso di tua gloria il segno,
se mondo fossi da quel marchio d’onta!
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