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Bosia (Beusia in piemontese) è un comune italiano di circa 180 abitanti.
Storia
Il nome Bosia Prende origine dal termine Bozeda, secondo alcuni; secondo altri da Boxa. Tali nomi significavano luogo dove prosperava la pianta del “bosco”.
Le origini di Bosia sono antichissime, probabilmente risalgono al periodo pre-romano con la formazione di un villaggio aggregato a quelli della Gallia. Dopo la conquista romana, come tutta la zona, anche il nostro paese fu valorizzato venendosi a trovare sul percorso ottimale delle truppe che da Roma si recavano in Gallia e facevano qui accampamenti o stazionamenti veri e propri. Le popolazioni di tutta la Langa si dimostrarono vivamente legati ai loro luoghi combattendo contro gli invasori, e solo dopo cruenti lotte si sottomisero all’autorità di Roma.
Curiosità
Bosia è conosciuto come il paese dell’Ancalau, che è una parola del dialetto dell’Alta Langa che non trova una diretta traduzione in italiano. Indica colui che vince la timidezza, colui che osa. Insomma qualcuno che mette da parte la naturale ritrosia e rischia, innova, intraprende. Dal 2014 ha luogo la premiazione dell’omonimo premio, rivolto a giovani start-up che presentano progetti innovativi.
Ogni anno, in occasione della premiazione, viene inaugurato un nuovo murale, una delle tradizioni che rendono ogni edizione del Premio Ancalau unica. L’idea vuole rendere omaggio permanente ai Grandi di Langa, personalità capaci di andare oltre gli schemi, avviando nel contempo un percorso che conduca i visitatori alla riscoperta di luoghi, produzioni agroalimentari, insieme alla fortissima identità culturale del territorio.
Tra i grandi ritratti murali spiccano oggi quelli di Cesare Pavese, Beppe Fenoglio, Giacomo Morra, Gina Lagorio e Luigi Einaudi, superbamente curati dall’artista Silver Veglia.
Poesia
(Bosia – Canti delle Langhe – Don Carlo Prandi)
Ricordo (ed il pensier te ancor spaura)
che in era triste, non da noi lontana,
per nevi sciolte travolgente frana
ti svelse e tutte sprofondar tue mura.
I senzatetto a sede più sicura
migrar coi Lari, e, pel sinistro immane,
di Rotte il nome al suol fatal rimane.
Bosia ancora raccapriccia alla paura.
Ma sui rottami della stanza avita,
a mostrar che da morte vien la vita,
nuove famiglie brulicar già noto.
E tu formuli in sen fervido il voto,
(e ben di cuor lo forma anche il poeta)
che l’orrendo flagel non si ripeta.